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…mille papaveri rossi, contro la barbarieSaranno presto mille le vittime dell’assedio a Gaza e queste non sono fotografie di guerra ma di un massacro; non sono l’atto di difesa di una nazione ma una rappresaglia che giustifica il disumano, la barbarie.Mads Gilbert, anestesista norvegese di Human Rights, operante nell’ospedale Al Shifa di Gaza, riferisce di “decine di pazienti con amputazioni estreme, ma senza frammenti metallici nei corpi straziati”. “Si tratta di ferite perfettamente compatibili con quelle prodotte dalle bombe DIME (dense inerte metal explosive), ordigni che in un raggio di dieci metri dal punto di impatto disintegrano la parte inferiore dei corpi” (Vedi la foto della bimba). Per non parlare dell’uso ormai appurato delle bombe al fosforo bianco. Ordigni vietati dalle convenzioni internazionali. Questi, cari signori che blaterate di equidistanza e ponete sullo stesso piano Israele ed Hamas, sono crimini di guerra e quello che l’esercito israeliano sta attuando è un deliberato genocidio. Ma se il problema fossero i venti candelotti Kassam sparati alla cieca su Israele, credete veramente che uno degli eserciti e delle Intelligence più organizzati del mondo non riuscirebbero ad eliminare e ad interrompere il flusso da quei quattro tunnel per topi, che sanno benissimo dove sono??? Ma i disegni sono ben altri e inconfessabili”¦.caro Veltro-Fassino”¦
“Sabato 17 gennaio ci saranno due manifestazioni: una ad Assisi e una a Roma. Noi crediamo che sia necessario non rimanere a guardare sabato prossimo. L’impegno per Gaza lo dobbiamo mettere in campo comunque e subito, nelle condizioni date e con quello che per ora abbiamo.Un grande sussulto c’è. Uno scatto di coscienza, di indignazione e di partecipazione. Non si spiegano altrimenti le migliaia di firme che continuano a sottoscrivere l’appello che abbiamo promosso con Acli, Legambiente, Attac, Tavola della Pace e molti altri, che rimbalza e ogni ora viene rilanciato in rete, né il dispiegarsi quotidiano di altre prese di posizione o la buona riuscita di tante iniziative locali. Invitiamo tutti e tutte a fare il massimo sforzo per permettere la più ampia mobilitazione popolare contro il massacro a Gaza, per il cessate il fuoco su tutti i fronti, per la fine dell’invasione e dell’assedio, per la protezione internazionale dei civili, perché la politica riprenda il posto delle armi.” (ARCI) F.De Andrè: La guerra di Piero![]() ![]() Ravenna: ARCI e CGIL organizzano un pullman per tutti coloro che vogliono partecipare alla manifestaione di Assisi.CGIL Ravenna 0544 244280, Lugo 0545 91311; Faenza 0546 699611
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ Il cardinale Pio Laghi, faentino, è morto qualche giorno fa. Erano gli anni della feroce dittatura militare ed il Nunzio Apostolico si Laghi è stato accusato di non avere fatto quanto era in suo potere per avere impedito le uccisioni da parte del regime. In particolare, il 4 maggio 1997, Hebe de Bonafini, presidente dell’Associazione Madri de Plaza de Mayo, ha presentato presso la Procura di Roma una denuncia contro il cardinale Laghi. L’accusa era di essere stato la mente che ideò il piano di soppressione dei desaparecidos, autorizzando anche l’uccisione di sacerdoti e laici “impegnati nei settori più indigenti”. Laghi “visitava assiduamente i centri di detenzione clandestina e permetteva le torture e le esecuzioni che vi avevano luogo”. La denuncia, presentata alla procura italiana ma contro un cittadino del Vaticano, non ha avuto luogo a procedere. (Gabriele)
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Il Movimento Nonviolento aderisce e partecipa
alla manifestazione del 17 gennaio ad Assisi
“per la pace in Medio Orienteâ€
Infatti è assolutamente necessario agire per la pace, contro ogni guerra
e contro ogni uccisione.
Ma occorre che le manifestazioni di pace siano limpide nei contenuti e
nelle condotte.
Conseguentemente occorre non solo battersi contro i raid terroristici di
Israele a Gaza, ma anche contro gli attacchi missilistici di Hamas verso
il sud di Israele.
Purtroppo il manifestare contro i criminali e stragisti raid israeliani
e solo contro i criminali e stragisti raid israeliani rivela una
posizione che non è contro la guerra, contro il terrorismo, contro le
uccisioni, ma che è prevalentemente solo contro Israele, ed è
prevalentemente solo contro Israele perchè al fondo di alcune
mobilitazioni agiscono ancora antiche pulsioni per le quali vi è un nome
preciso.
La politica del governo di Israele è criminale, stragista, violatrice
dei più fondamentali diritti umani. Ma la popolazione israeliana ha
diritto alla solidarietà del mondo intero. Tutti coloro che vogliono
colpire l’intera popolazione israeliana come rappresaglia per i crimini
del suo governo riproducono la medesima mentalità e la medesima condotta
che presiede ai raid su Gaza, che presiede ai lanci di missili sul sud
di Israele, che presiede alla logiche del genocidio.
Il popolo palestinese ha diritto alla solidarietà del mondo intero.
Hamas no. Hamas è un’organizzazione violenta. Il fatto che abbia vinto
le elezioni – grazie anche alla corruzione dei gruppi dirigenti – non
cambia questo fatto: anche il nazismo vinse le elezioni.
Non ci fosse stata la Shoah, la vicenda palestinese sarebbe stata del
tutto diversa: ma la Shoah c’è stata. E non vi fossero stati duemila
anni di persecuzione antiebraica la vicenda palestinese sarebbe stata
del tutto diversa: ma quei duemila anni di persecuzione vi sono stati, e
tuttora continuano.
A noi sembra che non sia possibile una solidarietà effettiva col popolo
palestinese che non sia anche solidarietà effettiva con la popolazione
israeliana.
A noi sembra che non sia possibile una denuncia effettiva dei crimini
dei governi di Israele che non sia anche una denuncia effettiva dei
crimini dei gruppi e dei regimi fondamentalisti e terroristi che
continuano ad agitare e praticare la parola d’ordine della distruzione
dello stato di Israele e dello sterminio della componente ebraica della
sua popolazione.
Ma soprattutto a noi sembra necessario che cessino immediatamente le
attività militari – israeliane e palestinesi -, che cessino le
uccisioni, e che si cominci subito a soccorrere tutte le vittime e a
ricostruire condizioni di vita sicure e degne per tutti gli esseri umani.
E’ con questo spirito che sabato 17 gennaio 2009, gli amici del
Movimento Nonviolento saranno ad Assisi, e saranno lieti di veder
sventolare le bandiere della pace e della nonviolenza a fianco di quelle
della Palestina e d’Israele.
no, caro mao, anche se andrò a roma e non ad assisi non è perchè sono
> antisemita, come tu spudoratamente mi accusi, ma semplicemente perchè
> giudico profondamente ipocrita mettere sullo stesso piano, come fai tu,
> oppressi ed oppressori, i missili palestinesi e la micidiale macchina
> bellica di israele, i 4 ebrei morti ammazzati e il migliaio, in
> maggioranza civili, di palestinesi massacrati a freddo in una spedizione
> che viene chiamata difensiva ma che in realtà è una vera e propria
> spedizione punitiva di chiaro stampo nazista. c’è stata la shoah, dici, e
> chi lo nega?, ma qui gli allievi hanno superato i maestri: i nazisti si
> accontentavano, si fa per dire, di 10 italiani per un tedesco: qui hai
> provato a fare i conti di quanti palestinesi, di quante donne, quanti
> bambini hanno perso la vita per ogni
> israeliano ucciso? e continui a chiamarla operazione difensiva? la shoah
> c’è stata, e allora questo autorizza israele ai pegggiori crimini contro
> un popolo che tra l’altro con la shoah non ha avuto niente a che fare?
> davvero credi che israele voglia la pace? nei 60 anni della sua esistenza
> ha sempre dimostrato il contrario. ha persino tentato per anni di
> convincere il mondo intero che il problema palestinese non esisteva, che
> il popolo palestinese in quanto tale non esisteva!!!
> hai forse dimenticatio che fine ha fatto rabin, che ha firmato un
> accordo di pace coi palestinesi? o davvero credi che i servizi più
> efficienti della terra lascino arrivare un uomo armato a 2 passi dal primo
> ministro per una banale distrazione? se volesse davvero la pace israele
> continuerebbe a sfrattare palestinesi da gerusalemme est e a realizzare
> sempre nuovi insediamenti in cisgiordania?
> se sei in buona fede, come spero, e non un propagandista prezzolato,
> leggiti per
> favore “PALESTINA QUALE FUTURO? (la fine della soluzione dei due stati)” a
> cura di jamil hilal e
> forse capirai quali sono, al di là delle dichiarazioni ufficiali, le vere
> intenzioni di israele.
> no, carissimo, non sono antisemita, sono stato insegnante e tutti i miei
> alunni hanno letto “SE QUESTO è UN UOMO” o “TU PASSERAI PER IL CAMINO”,
> però israele gioca proprio sui sensi di colpa di noi europei per la shoah
> per pretendere omertà sui suoi crimini, che puntano non alla pace ma al
> genocidio, a quel tipo di pace di cui parlava tacito: “hanno fatto un
> deserto e l’hanno chiamata pace”.
> caro mao è ora di dire basta, di gridare il
> più forte possibile ad israele, che è ora che rispetti le risoluzioni
> dell’onu, e che rispetti il diritto del popolo palestinese all’ESISTENZA.
> e tu vai pure tranquillamente ad assisi, ma sappi che in questo modo avrai
> dato il tuo piccolo sostegno al paese oppressore e, soprattutto, se non
> sei un agente prezzolato, non permetterti mai più di dare del razzista a
> chi la vede diversamente da te e che andrà a manifestare a roma.
> ripensaci
> guido adani
La strage continua. In 18 giorni ha prodotto 925 morti e 4200 feriti (palestinesi ovviamente)
Quanti bambini, quante donne, quanti innocenti dovranno essere ancora uccisi prima che qualcuno decida di intervenire e di fermare questo massacro?
FERMIAMO LA STRAGE! Se esistono impedimenti alla partecipazione diretta è possibile segnalare la propria adesione alla Tavola della Pace via della viola, 1 (06100) Perugia 075.5736890 – Fax 075.5739337 segreteria@perlapace.it che racchiude i promotori dell’appello
“Dobbiamo fare la nostra scelta”:
Tavola della Pace, Coordinamento Nazionale Enti Locali per la pace e i diritti umani, Acli, Agesci, Arci, Articolo 21, Cgil, Pax Christi, Libera – Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie, Legambiente, Associazione delle Ong italiane, Beati i Costruttori di pace, Emmaus Italia, CNCA, Gruppo Abele, Cipsi, Banca Etica, Volontari nel Mondo Focsiv, Centro per la pace Forlì/Cesena, Lega per i diritti e la liberazione dei popoli (prime adesioni, 6 gennaio 2009)
Caro Giorgio, non ho modo di essere ad Assisi, ma trovo davvero buffo che
ci siano contemporaneamente due “manifestazioni nazionali”.
La mia sensazione è che i pacifisti non abbiano ancora capito il potere effettivo
che potrebbero avere attivando gesti concreti,
per dare (veramente) fastidio ad una ECONOMIA di GUERRA.
(anche se hanno cambiato nome, le pratiche sono sempre quelle)
Unicredit, Deutsche Bank e Intesa San Paolo: sono le prime tre banche nella classifica dei 10 istituti di credito più coinvolti nel 2007 nell’export di armi.
Se si ha il conto in banca qui (e nelle altre banche armate), e poi si partecipa a marce della pace e simili, (a mio parere) si mettono in atto soltanto azioni emotive, che più che alle vittime di disastri come a Gaza, servono a vivere meglio con se stessi.
ciao, Roberto
Posto la riflessione scritta ieri alla mailing list amicidelvillaggio di Ravenna, a qualcuno
farà storcere il naso ma io la penso così:
Bisognerebbe iniziare a colpire la BESTIA nel portafoglio finalmente,
(almeno) con un gesto concreto:
fare TUTTI il conto presso BancaEtica, togliendolo ai vari banchieri alla Geronzi d’Italia.
Poi si può manifestare con un minimo di senso, scarpinando da Perugia ad Assisi e simili.
Mentre noi si manifesta, navi cariche di armi stanno per arrivare ad Israele, ed è il sistema delle banche che lo rende possibile.
L’Italia è il secondo esportatore di armi “leggere” al mondo dopo gli Stati Uniti.
Senza che nessuno lo sappia, lo Stato italiano continua ad incrementare le spese in armi ogni anno, (con qualunque governo) con strumenti di pace quali l’eurofighter, (un cacciabombardiere) facendo carta straccia dell’articolo 11 della nostra bella Costituzione.
Beati i costruttori di pace, perchè di loro….
Allego la riflessione di un grande giornalista, Marco Cedolin, che rende di molto più inquietante quanto sta avvenendo a Gaza (non troverete traccia di questi argomenti sul Corriere della Sera o Rai1, quindi, passate parola:
http://ilcorrosivo.blogspot.com/2009/01/gli-strumenti-del-massacro.html
ciao, Roberto Pirani
PS
Unicredit, Deutsche Bank e Intesa San Paolo: sono le prime tre banche nella classifica dei 10 istituti di credito più coinvolti nel 2007 nell’export di armi.
Per leggere tutto:
http://www.marcoboschini.it/?p=907
e più datato:
http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=1250
********************************
…il Comune di Ravenna dove tiene la tesoreria?
Parere personale:
se è presso una banca nella lista delle “banche armate” ha davvero poco senso avere un assessorato alla pace, se ce l’hanno ancora. Già detto all’epoca all’Assessore Lisa Dradi prima di andarmene da RA. Se qualcuno ha voglia lo chieda al Comune, sappiate che a me non venne neppure risposto.
Dopo Assisi, Roma e l’intervento dell’Annunziata……ricordo -non a caso- Primo Levi:
E c’e’ un’altra vergogna piu’ vasta, la vergogna del mondo. E’ stato detto
memorabilmente da John Donne, e citato innumerevoli volte, a proposito e
non, che “nessun uomo e’ un’isola”, e che ogni campana di morte suona per
ognuno. Eppure c’e’ chi davanti alla colpa altrui, o alla propria, volge le
spalle, cosi’ da non vederla e non sentirsene toccato: cosi’ hanno fatto la
maggior parte dei tedeschi nei dodici anni hitleriani, nell’illusione che il
non vedere fosse un non sapere, e che il non sapere li alleviasse dalla loro
quota di complicita’ o di connivenza. Ma a noi lo schermo dell’ignoranza
voluta, il “partial shelter” di T. S. Eliot, e’ stato negato: non abbiamo
potuto non vedere. Il mare di dolore, passato e presente, ci circondava, ed
il suo livello e’ salito di anno in anno fino quasi a sommergerci. Era
inutile chiudere gli occhi o volgergli le spalle, perche’ era tutto intorno,
in ogni direzione fino all’orizzonte. Non ci era possibile, ne’ abbiamo
voluto, essere isole; i giusti fra noi, non piu’ ne’ meno numerosi che in
qualsiasi altro gruppo umano, hanno provato rimorso, vergogna, dolore
insomma, per la colpa che altri e non loro avevano commessa, ed in cui si
sono sentiti coinvolti, perche’ sentivano che quanto era avvenuto intorno a
loro, ed in loro presenza, e in loro, era irrevocabile. Non avrebbe potuto
essere lavato mai piu’; avrebbe dimostrato che l’uomo, il genere umano, noi
insomma, eravamo potenzialmente capaci di costruire una mole infinita di
dolore; e che il dolore e’ la sola forza che si crei dal nulla, senza spesa
e senza fatica. Basta non vedere, non ascoltare, non fare.